DEFINIZIONE
Si definisce aneurisma una qualsiasi dilatazione vasale che comporti un aumento del calibro nativo di 1,5 volte.
La patologia aneurismatica può coinvolgere qualsiasi arteria, ma le sedi più frequenti sono: aorta addominale sottorenale, aorta toracica, aorta addominale sovrarenale, arteria poplitea, arterie viscerali.
Il rischio di rottura e conseguente emorragia potenzialmente fatale aumenta con l’aumentare del diametro dell’aneurisma.
EZIOPATOGENESI
Gli aneurismi possono considerarsi conseguenza di una progressiva distruzione delle fibrille elastiniche e di collagene facenti parte della parete vasale.
Cause di questo impoverimento possono essere congenite (difetti del connettivo in malattie come la sindrome di Ehlers-Danlos o la Marfan); degenerative (aterosclerosi, medionecrosi); infettive (micotica, sifilitica, tubercolare); infiammatorie (Takayasu, gigantocellulare) o meccaniche (traumi).
FATTORI DI RISCHIO
- predisposizione genetica
- fumo
- aterosclerosi
- traumi.
TARGET
- pazienti con età > 60 aa
- forti fumatori
- pazienti con famigliarità positiva
- pazienti giovani con patologie del connettivo
- pazienti con traumi soprattutto decellerativi (lesioni dell’aorta istmica).
CLINICA
La maggior parte dei pazienti (3/4) è asintomatica al momento della diagnosi che viene fatta durante l’esecuzione di indagini (ecografia/Tac) per altre patologie.
A volte il medico curante o il paziente stesso riconosce una massa pulsante addominale.
Nei casi di rottura dell’aneurisma si ha ipotensione improvvisa associata o meno a dolore in sede tipica (lombare - toracico).
A differenza degli aneurismi aortici o viscerali, gli aneurismi periferici hanno minor tendenza alla rottura, ma maggiore alla trombosi o embolizzazione con conseguente ischemia arteriosa periferica.
A volte si osservano sindromi da compressione estrinseca da parte della massa aneurismatica con disturbi locali o d’organo ( edema da compressione venosa, disfagia, disfonia...).
DIAGNOSTICA STRUMENTALE
EcoColorDoppler: è lo strumento di più largo utilizzo. rapido nell’esecuzione e di alta sensibilità e specificità.
AngioTac: gold standard per la definizione anatomica e strutturale del distretto aneurismatico e per il planning preoperatorio.
AngioRm: non sfrutta radiazioni ionizzanti, nè contrasti iodati, ma rispetto alla Tac ha una definizione minore dei dettagli e tempi più lunghi di esecuzione.
Angiografia: superata nella diagnostica di primo livello, risulta particolarmente utile nel caso di studio di pseudoaneurismi, sanguinamenti o endoleak post procedure endovascolari.
TRATTAMENTO
Al giorno d’oggi il trattamento della patologia arteriosa aneurismatica è equamente diviso in chirurgico tradizionale ed endovascolare con una progressiva prevalenza di quest’ultima tecnica nella misura in cui si assiste ad un miglioramento dei devices ed una maggiore esperienza degli operatori.
TRATTAMENTO CHIRURGICO TRADIZIONALE
Consiste nella sostituzione del segmento arterioso dilatato con un segmento protesico suturato all’arteria sana a monte e a valle della dilatazione.
TRATTAMENTO ENDOVASCOLARE
Consiste nell’esclusione della cavità aneurismatica dal flusso di sangue, che viene incanalato in una protesi posizionata all’interno del lume vasale eliminando il rischio di rottura o di embolizzazione di materiale trombotico proveniente dalla sacca aneurismatica.