REGOLE PER IL PAZIENTE IN TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE
Per un miglior esito del trattamento anticoagulante e per una maggior sicurezza per il paziente in TAO è opportuno attenersi alle semplici regole elencate di seguito:
seguire scrupolosamente le prescrizioni sia per quanto riguarda l'assunzione della dose giornaliera del farmaco anticoagulante, sia per quanto riguarda la precisione nel presentarsi ai controlli.
Prendere la dose prescritta circa 30 minuti prima del pasto serale e contrassegnare l'avvenuta assunzione (e la dose) sul foglio posologico.
Non cambiare mai la dose dell'anticoagulante orale di propria iniziativa, ma consultare sempre un medico del centro prima di effettuare qualsiasi variazione.
Avvertire un medico del centro qualora si dovesse intraprendere una nuova terapia oppure interrompere o variare il dosaggio di una terapia già in atto.
Non utilizzare farmaci che contengono Acido Acetil-Salicinico (Aspirina, Alkaseltzer, Aspro, Viamal, Cemirit...) o altri antiaggreganti perchè possono aumentare il rischio emorragico.In caso di rialzo febbrile e/o dolori di qualsiasi natura si raccomanda di assumere farmaci quali paracetamolo (Tachipirina) in compresse oppure noramidopina (Novalgina) in gocce alle dosi raccomandate dal foglietto illustrativo del farmaco. Si raccomanda inoltre di segnalare l'assunzione di antibiotici, qualora la durata superi i 7 giorni.
Evitare le iniezioni intramuscolari.
Mantenere una dieta equilibrata, in particolare assumere quantità il più possible costanti di verdure contenenti vitamina K (vedi di seguito).
Se dovesse sottoporsi ad intervento chirurgico, estrazione dentaria, cure odontoiatriche o manovre che comportino un certo rischio emorragico, avvertire un medico del centro perchè possano essere intraprese le opportune misure terapeutiche.
Se dovesse notare il manifestarsi di segni di emorragia (sangue nelle urine o feci, feci nere o urine color marsala o altre manifestazioni emorragiche) avvertire tempestivamente un medico del centro o eventualmente recarsi al più vicino Pronto Soccorso perchè possano essere intraprese le più opportune misure diagnostiche e terapeutiche.
VITAMINA K
La vitamina K ha azione antiemorragica, favorendo la produzione di fattori di coagulazione da parte del fegato.
CHE COS'E':
con il termine Vitamina K viene indicato un numero elevato di sostanze naturali e/o sintetiche contenenti la molecola 2-metil-1,4-naftochinone. Le principali vitamine presenti in natura sono la K1, la forma prevalente nella dieta, e la K2 (menachioni). La vitamina K1 è sintetizzata dalle piante verdi mentre la K2 è sintetizzata da alcuni batteri.
FABBISOGNO:
Se ne raccomanda un apporto minimo di 1 microgrammo/Kg/giorno, apporto che è normalmente fornito da una normale dieta mista.
CARENZE:
La carenza di vitamina K non è frequente in quanto l'uomo, oltre ad introdurla con la dieta la sintetizza a livello intestinale per opera di batteri ivi residenti. Le principali cause di carenza sono da imputarsi alla somministarzione di farmaci (antibiotici) aventi la capacità di interferire con i batteri intestinali ed ad un inadeguato assorbimento intestinale come può verificarsi in assenza di bile o in altre situazioni di cattivo assorbimento di lipidi. La deficienza di vitamina K determina una sindrome emorragica. I segni clinici vanno da lievi ecchimosi a emorragie anche fatali. A livello di laboratorio si osserva un allungamento dei tempi di coagulazione.
DOVE SI TROVA:
Ne sono ricchi ortaggi freschi in particolare a foglia larga: cavoli, broccoli, cime di rapa, spinaci, lattuga, oltre che in soja, tè verde, erba medica, avena.
In misura minore si trova anche in uova, latticini e fegato.
In parte viene sintetizzata dal nostro organismo grazie alla flora batterica presente (quindi attenzione alle terapie antibiotiche di lunga durata).